Croce Taravella

Summer sum

Croce-Taravella
Croce-Taravella

“Il mio lavoro non è nato a caso. Fin da piccolo iniziavo a disegnare sui muri, a graffiarli. Sento forte questa esigenza di poter incidere su una superficie”.

Croce Taravella, artista siciliano di fama internazionale, nato nel 1964 a Polizzi Generosa (Palermo), paese delle Madonie è un personaggio da conoscere. Vivere nel suo mondo, quello della gente comune, da sempre lo salvaguarda: è una sua purezza, un modo di esternare tutte le sue attenzioni sull’arte. Da lì attinge tutte le immagini, le sue evoluzioni, la sua pittura sperimentale dove utilizza tecniche miste di grande impatto cromatico. Le sue opere, grondanti di colore, rappresentano sovente il punto di vista di un viaggiatore e vogliono essere un invito al viaggio quale occasione di confronto e crescita intellettuale. Dalla pittura passa poi alle installazioni di cemento, ferro, legno, rottami intrisi di colore e impastati di stracci. Si spinge alla ricostruzione di scenari naturali plastici nelle opere realizzate prima tra le montagne siciliane e poi tra quelle cinesi, lavorate in pietra e asfalto e divenute, dopo l’intervento pittorico, un maestoso scenario.

Le persone, donne o uomini che siano, sono inseriti in un contesto urbano interno o esterno o dove si inglobano i suoi ricordi, come se fossero legati a doppio filo con la sua vita. I suoi ricordi si vanno affollando e contaminando tra di loro.  I suoi ispiratori non sono solo Giotto, Bacon, Caravaggio, gli artisti americani, l’informale, Warhol, ma anche la gente di strada: muratori, fabbri. Non ha mai avuto delle preferenze, una fazione. Molti artisti gli sono serviti come se fossero pennelli, colori. Li usa perché sono utili nel suo contesto, per aiutarlo ad entrare dentro la materia, dentro la lavorazione.